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L’Arte è ovunque, anche in Molise. Ecco “Per la Pelle”, un bacio tra le stelle.

Nella cornice di scatti della mostra “We are Made of StarDust” – di @MinoPasqualone, nel Circolo Sannitico di Campobasso – ha preso vita “Per la Pelle”, un’esibizione della Anam Dance Company, di Alisia Ialicicco. 

“Ero in macchina e in radio parlavano del significato di amici per la pelle, un legame che veniva sancito con il sangue per dire che sì, sarebbe durato per sempre”. Così nasce l’idea di “Per la pelle”, rivela Alisia Ialicicco, ballerina professionista, insegnante e fondatrice della 
Anam Dance Company.

La coreografia, composta a più mani, ha preso forma a partire dai vissuti individuali delle sue allieve, di età comprese tra i 15 e i 28 anni, provenienti dai comuni di Campobasso, Bojano e Isernia: “Le ho portate a scavare verso qualcosa di personale e a scrivere la loro testimonianza in forma anonima”.

Le ragazze raccontano: “Ci siamo conosciute senza parlare” e ancora “non sapevamo cosa avessero scritto le altre, ma ci siamo ritrovate in un’unica sostanza”.

L’opera inizia a suon di baci, ponendo enfasi su un bacio che si distacca da quello tipicamente “amoroso”, e risuona piuttosto col “bacio della mamma, o quello della nonna che non ho mai capito fino a quando non l’ho più ricevuto”.

Tra chi rincorre abbracci perduti e chi scappa nel sentirsi scomodo nel contatto, accogliendo i bisogni di ognuno la Anam puntualizza che “il contatto non deve per forza essere fisico”. 

Sul tema di un contatto che abbatte le barriere del tempo e dello spazio, le ballerine molisane hanno riversato nella danza le proprie storie.

“Non potendo chiederti nessun bacio, li manderò, sicura che il vento li porterà da te”dall’inedito di @luci_patullo

Un intreccio tra artisti, dagli scatti di cornice alla voce della cantautrice Luciana Patullo che si è esibita nell’inedito “Fare niente con te”. “Un bacio e un abbraccio possono risolvere tutto” dice Luci.

Chiamata in scena, l’emotività di ognuno  si è posata come polvere di stelle diverse su un unico mosaico artistico, vivo e variopinto.
“L’atto di emozionarsi vuol dire spogliarsi completamente”, dice Alisia, aggiungendo: “non do mai sinossi al pubblico, mi interessa che le ragazze manifestino tutto quello che possono essere e ad ognuno è lasciata libera interpretazione”.
Le ballerine hanno voluto un palco senza sipario e senza distanze, valorizzando la semplicità nella scelta di un abito bianco. Aggiungono: “Il bianco è imparziale” “Il bianco può essere tutto.” “Il bianco non condiziona.”

Ecco spiegato anche l’uso della “tecnica release, introdotta negli anni ’70”. I movimenti fluidi uniscono anima e corpo, in una corrente ininterrotta che richiama il moto del plasma, dei pianeti, della vita stessa. Uno stile che va “dal pavimento al salto”, in una totale esplorazione senza rigidità e senza pregiudizi. “Il pregiudizio è il vestito più brutto che uno possa indossare.” conclude Alisia.


Significativo anche il contributo del giovane fotografo Pasqualone, che ha invitato la Anam Dance Company al centro della mostra, aggiungendo poi che “La Anam deve toccare più anime possibili, come ha fatto oggi.”
Alisia affettuosamente ricorda: “Mino è quell’amico con cui giocavo da bambina nella scatola di cartone a casa del nonno”. Avendo ritrovato nell’amico d’infanzia un’alleato artista ha testimoniato in prima persona su come il tempo giochi ad allontanare e a riportare insieme, senza mai davvero separare ciò che può solo restare unito.


In un’epoca in cui l’unicità è soffocata da numeri ed etichette e in cui si scambiano gli sguardi con gli schermi, la Anam ha esortato in silenzio i presenti a rianimare il legame “per la pelle” che ognuno ha con se stesso e con il prossimo. Ha voluto poi combattere un ultimo pregiudizio, e sulla nostra regione: “Non è vero che in Molise non c’è arte” richiama Alisia. Ballerina professionista, prima ancora d’essere insegnante e fondatrice di Anam, Alisia è tornata in Molise a portarvi la danza che aveva dovuto cercare altrove.

E nel fertile terreno tutto molisano in cui oggi crescono rigogliosi incontri e scambi tra artisti, anche le allieve della Anam ribadiscono l’importanza di chi crede nelle proprie idee fino a renderle realtà: “Se voglio fare la ballerina non devo per forza lasciare casa, bisogna far sapere alle persone che in Molise c’è Arte.” Le ragazze hanno sintetizzato così: “Arte è essere se stessi”.

Infine, siccome “danzare non avrebbe senso se lo dovessimo spiegare a parole”,  l’invito è quello di partecipare alle repliche dell’esibizione, per attestare in prima persona che l’arte  è cura e rivoluzione, scambio e condivisione.

E che soprattutto l’Arte è ovunque, anche in Molise, occorre solo trovare il coraggio di invitarla a danzare.

Nadya